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Marty

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..eskimo..
view post Posted on 30/12/2006, 13:41




ehi!! che ne dite di quest' ultimo albo??
a me è piaciuto un sacco... credo che riprenda uno dei temi sclaviani fondamentali: "siamo tutti dei mostri"...
poi è ovvio che la fine è la parte migliore... non la fine nel senso la conclusione, ma nel senso l' ultima tavola:
citazione di Guccini, il mio preferito... per forse la prima volta, i miei 2 amori si incontranooooooooo!! yeeeeeeee!!!

bye bye!!

ps: sono andata al suo ultimo concerto a torino... una figata!!!!!!!!
 
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evileye9000
view post Posted on 4/1/2007, 00:54




secondo me è un buon albo. non ottimo ma certamente buono..m'ha messo una tristezza :cry:
 
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maxfabran
view post Posted on 4/1/2007, 11:31




Non è certo il massimo della vita infatti ti mette un pò di tristezza addosso.

Avvolte però mi ritrovo in Julian, non che me ne vada in giro ad uccidere la gente, ma devo dire che avvolte gli interlocutori non sono (diciamo così) piacevoli e allora ti verrebbe voglia quasi quasi di...... STRANGOLARLI!!!!

Comunque, come sappiamo benissimo, in Dyd tutti i comportamenti dell'uomo vengono amplificati molto e questo credo che giovi a far capire meglio i nostri comportamenti nella vita normale che, appunto portati al limite, si riescono a percepire e a comprendere più facilmente.

Ecco dove stà secondo me la forza di questo fumetto.

FORZA DYD, CONTINUA COSI'

Ps.
Poi Groucho è sempre un grande!!!!!!!!!!!!!!!!
 
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alexfioro
view post Posted on 13/1/2007, 10:17




E' un albo profondo e stupendo... Ritengo che questi siano i veri mostri della realtà di oggi.

GUCCINI-> EL MAESTRUN FOREVER!!
 
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V.M.
view post Posted on 16/5/2007, 23:05




Ecco come avevo commentato "Marty" al momento dell' uscita:

SPOILER SPOILER SPOILER SPOILER

La lettura di “Marty” mi lascia piuttosto perplesso.
Ma ciò non è necessariamente un male.
Chiarisco subito che, a giudizio del sottoscritto, non siamo di fronte a un capolavoro.
Il soggetto, come nelle altre due storie che hanno sancito il ritorno sclaviano, è decisamente povero, non ha nulla di veramente nuovo: un anziano solo e malato, preso a calci dalla vita; un assassino inesistente partorito dalla sua immaginazione; tanti, troppi luoghi comuni: dai soliti impiegati cafoni, ai soliti medici frettolosi, ai soliti prepotenti della strada, alla solita favoletta dei genitori-canaglia. E alle solite predicozze buoniste messe sulla bocca di Dylan.
Finale estremamente prevedibile: possiamo intuire il destino del protagonista già dal momento in cui avverte i primi dolori alla schiena.
Insomma, un soggetto banale, ma comunque più elaborato rispetto a quello de “L’ Assassino è tra Noi”.
La sceneggiatura riscatta l’ albo. Dialoghi sempre puntuali e curati, mai lasciati al caso; taglio cinematografico; lettura scorrevole e piacevole.
La narrazione è interamente credibile: ogni personaggio è “vivo”, ha caratteristiche psicologiche ben riconoscibili. Pochissimi i tempi morti, forse nessuno.
Complessivamente “Marty” si rivela un albo buono, ma non ottimo.
Sclavi ha “sentito” la vicenda, ovvio. E non si può che apprezzare ciò, vista la “freddezza” (comunque voluta) del precedente “L’ Assassino è tra Noi”.
Ma dovendo inserire il #244 nel filone dei Dyd malinconici, direi che il gap che lo separa, per esempio, da un “Il lungo addio”, da un “Johnny Freak” o da un “Il Sorriso dell’ Oscura Signora” (ma anche da un “Oltre quella Porta” della Barbato) è decisamente notevole.
E’ comunque doveroso precisare che, d’ altra parte, il gradimento di questo tipo di storie può variare da persona a persona, può essere influenzato da quanto ciascun lettore si senta vicino alle tematiche trattate.
Innegabile è però una certa mancanza di innovazione: lo specchio della società contemporanea che Tiziano ci offre è fin troppo abusato: non c’ è anticonformismo, si ragiona per stereotipi.
Detto ciò, constato comunque con gioia che Sclavi è riuscito in tre albi a percorrere tre “generi” decisamente diversi tra loro e tutti egualmente “dylaniati”: quello del non-sense esistenzialistico (“Ucronia”), quello del thriller psicologico (“L’ Assassino è tra Noi”), quello dell’ impegno sociale (“Marty”).
I risultati, è vero, sono stati altalenanti, ma credo che per il momento ci si possa accontentare.
Se siamo di fronte a una “gita” del papà di Dylan (come lui stesso aveva dichiarato) o a un vero ritorno, solo il tempo potrà stabilirlo (o magari anche il #250, nel quale Tiziano godrà dei disegni di Brindisi e della colorazione)_

V.M.-vietato ai minori-
V.M.since1986
 
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4 replies since 30/12/2006, 13:41   199 views
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