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Robin Wood, Un mito al servizio di Dylan Dog

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maxfabran
view post Posted on 15/4/2007, 12:03




IL DESTINO SCRITTO NEL SANGUE
di Graziano Frediani

"Sono uno zingaro anarchico che si annoia facilamente", disse di sè Robin Wood una ventina di ani fa, ai giovani, intraprendenti redattori della fanzine "Fumo di China", nel corso di un'intervista che, per la prima volta, faceva luce su uno dei più prolifici, e misteriosi, sceneggiatori di comics. Ma consideranlo soltanto duno "sceneggiatore" -- o, peggio ancora, definirlo semplicemente "prolifico" -- non rende il giusto merito a una personalitè, e a una vocazione letteraria, del tutto fuori dall'ordinario... Robin Wood, infatti, scrive storie a fumetti da quando era poco più che ventenne.

"Sono nato in Paraguay nel 1944, in una antica colonia fondata da socialisti australiani che abbandonarono il loro Paese per cercare un luogo dove poter essere assolutamente liberi. Credo che tutta la mia capacità creativa nasca da queste mie origini familiari. I Wood erano irlandesi, suonatori, poeti e pazzi.
Da loro ho appreso tutte le leggende su streghe e re fantasmi, sulle 'banshees', gli spiriti che picchiano un gran colpo sulla porta di casa per annunciare ua morte imminente, sulle fate, gli elfi e i folletti.
Dai miei nonni ho imparato che il mondo è fantastico e affascinante.
Gli irlandesi amano i sogni e odiano la mediocrità della realtà...", disse ancora in quella lontana, illuminante intervista.

"Un bambino che cresce in un'atmosfera così non può evitare di diventare un sognatore. Nella mia famiglia ogni generazione ha avuto sempre un 'shanachie', un narratore di storie. Io sono lo 'shanachie' della mia".

Spirito vagabondo, ribelle, sempre alla ricerca di nuovi stimoli, Wood ha conosciuto la povertà negli anni dell'infanzia, dopo che, con la madre, si era trasferito in Argentina, a Buenos Aires, e, per necessità, ha svolto mille mestieri, mentre, nei ritagli di tempo, leggeva e riempiva fogli su fogli di schizzi e bozzetti, convinto di avere la stoffa del disegnatore di fumetti.

Un giorno, su consiglio di un amico, il cartoonist Lucho Olivera, scrisse la sua prima sceneggiatura, incentrata su un gigante filosofo chiamato NIPPUR. E' l'inizio di una carriera che lo vedrà creare una cinquantina di serie -- "Nippur", "Jackaroe", "Big Norman", "Pepe Sanchez", "Lei e io", "Qui, la Legione", "Il Cosacco", "Gilgamesh", "Savarese", "Helen", "Mojado", per non citarne che alcune -- legate ai generi narrativi più diversi, illustrate da autori di grande talento (Angel Fernandez, Carlos Bogt, Ernesto Garcia Duran, Alberto Salinas, Ernesto R. Garcia Seijas, Domingo Mandrafina...), e pubblicate in Italia dall'Eura Editoriale.

E sempre sotto il marchi dell'Eura escono i suoi più recenti successi: "Dago, "Ananda, e "Martin Hel". Va detto, poi, che, mentre scrive (ogni giorno), continua a coltivare le sue passioni (fra le altre, paracadutismo, pesca subacquea, arti marziali...), oltre a leggere e viaggiare.

Proprio in questa complessa organizzazione esistenziale sta il "mistero" di Robin Wood, il narratore di storie che, in Sud America, ha avuto l'onore di vedere una serie di francobolli decicati ai suoi personaggi, ed è stato recentemente nominato ambasciatore itinerante del Paraguay. Fra pugili sfortunati, guerrire immortali, cavalieri solitari, poliziotti, legionari, giornaliste giramondo, agenti segreti, cosacchi del Don, Robin Wood, nel 2000, ha voluto inserire anche una sua interpretazione di Dylan Dog, un personaggio che non smette ami di intrare in contatto con spettri e licantropi, fate e folletti, anime dannate e messaggeri dell'Aldilà, ovvero tutte quelle creature meravigliose o spventevoli che si agitano oltre i confini della realtà conosciuta, o vivono intorno a noi, fuori dall'uscio delle nostre case, rannicchiate nei nostri sogni e nelle nostre cattive coscienze.

Uno zingaro dal sangue irlandese come Robin Wood non poteva non bussare, prima o poi, al numero 7 di Craven Road, A casa dell'Indagatore dell'Incubo, non corre certo il rischio di annoiarsi!!!

L'albo in questione è "L'esercito del Male", pubblicato originariamente sul Nono Albo Gigante di Dylan Dog, uscito nel novembre del 2000 e poi ristampato nella collana Super Book con il numero 40 nel dicembre 2006.

Edited by maxfabran - 15/4/2007, 13:19
 
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Per un pugno di sterline
view post Posted on 31/5/2007, 05:07




Grazie per il contributo.

Visto, Amici? Robin Wood era destinato solo ad essere un grande autore; ma al momento dell’incontro con Dylan Dog, come una crisalide, è sbocciato ed è divenuto un Grande Autore.
 
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1 replies since 15/4/2007, 12:03   462 views
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