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#250 Ascensore per l' inferno

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V.M.
view post Posted on 28/6/2007, 23:33




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#250 ASCENSORE PER L' INFERNO
Soggetto e sceneggiatura: Tiziano Sclavi
Disegni: Bruno Brindisi
Colori: Studio Tenderini
Copertina: Angelo Stano



Ecco il mio commento (stavolta quasi inedito: l' ho pubblicato altrove solo qualche minuto fa):


Non essendo facile analizzare “Ascensore per l’ inferno” in modo oggettivo, stavolta decido di nascondermi vigliaccamente dietro un ipocrita “IMO”.
Chiarisco subito: l’ albo, nonostante l’ ottimo lavoro dell’ accoppiata Brindisi-Studio Tenderini, lo reputo deludente e insufficiente.
Il ritorno di Sclavi non aveva convinto del tutto: il trittico “Ucronìa - L’ assassino è tra noi - Marty” lasciava trasparire un preoccupante denominatore comune: la debolezza dei soggetti. Sulla seconda storia erano persino piovute insistenti e fondate accuse di plagio.
Come dunque non credere allo stesso Tiziano quando dichiarava che il suo non era stato un ritorno, ma una semplice “gita”? Come non credergli quando faceva notare all’ intervistatore di “Noir” che il suo “blocco dello scrittore” era tutt’ altro che acqua passata?
E invece arrivò l’ inaspettato annuncio di un 250 tutto a colori firmato Sclavi & Brindisi.

Affascinato dalle possibilità offerte dalla colorazione elettronica, incoraggiato dalla diminuzione dei costi di produzione e rassicurato dalle prospettive di vendita, il signor Bonelli negli ultimi 2 anni ha regalato ai lettori dylaniati ben 5 albi a colori (Dyd Color Fest compreso).
Ciò ha comportato che se da un lato gli apporti di Conforti (prima) e di Tenderini (ora) hanno impreziosito le tavole dei disegnatori, dall’ altro quello che in precedenza era visto dai lettori come un evento straordinario adesso si è inevitabilmente trasformato in routine.
E routine può significare disinteresse da parte del pubblico e, di conseguenza, calo di vendite.
Come scongiurare tali rischi?
Ovvio: escogitando dal nulla una celebrazione inesistente, vale a dire quella del duecentocinquantesimo numero. Le attrazioni principali? Ancora più ovvio: il ri-ritorno del redivivo Tiziano ed una trama intrigante ed apocalittica a sufficienza: una donna che è la sintesi di tutte le donne; un incontro con il Diavolo in persona; il galeone in copertina.

SPOILER SPOILER SPOILER SPOILER SPOILER

Peccato che non tutte le ciambelle riescano col buco.
Così ci si trova di fronte ad un albo nel quale uno Sclavi svogliato ed a corto di idee si limita ad apporre la propria firma ai testi e a seminare qua e là battute di Groucho e frasi strampalate e ripetitive.
Persino la tanto criticata “L’ assassino e tra noi” aveva un plot più elaborato (seppure non originale) e dei dialoghi più incisivi e puntuali.
“Ascensore per l’ inferno” praticamente non ha un soggetto. E’ una mera prova tecnica di Brindisi e Tenderini: la grande varietà di ambientazioni che fa da sfondo alla vicenda (un’ isola, una Londra deserta, un cimitero, una foresta, uno scenario futuristico) e l’ intera sceneggiatura di Sclavi sono un semplice pretesto per permettere a disegnatore e colorista di esprimere al meglio le rispettive doti artistiche.
La stessa idea di base (l’ essere sballottati da un incubo all’ altro) è un furbo escamotage per eludere ogni sforzo creativo e per non essere vincolati dal dover dare coerenza alla narrazione.
Dylan corre, grida, si dispera, sviene nel ricorrente ascensore numero 6 e si risveglia in un nuovo incubo; e ancora corre grida e si dispera fino a svenire e a risvegliarsi nuovamente. Il filo conduttore è l’ ossessione di doversi presentare in orario al tribunale del Diavolo.
Inutili le comparse della donna ideale, del prof. Knock, di Botolo e del dottore dai lineamenti simili a quelli di Xabaras; stucchevoli, qualunquiste e fuori contesto le solite frecciatine alla “classe dirigente che non muore mai” e al sistema della giustizia (“Gli innocenti […] sono proprio loro che devono avere paura! I delinquenti non ne hanno, ci sono abituati!”); poco incisivo il finale nel quale, dopo l’ evitabile spiegazione (Dylan era rimasto intrappolato per sei giorni in un ascensore del tribunale londinese), l’ indagatore precipita nuovamente nell’ incubo e finalmente giunge al cospetto del giudice infernale.

FINE SPOILER FINE SPOILER FINE SPOILER FINE SPOILER

Nulla di innovativo, nulla di sorprendente, nessuna genialità. E nessun messaggio (ma tanto a trovarne qualcuno ci pensa la critica, no? ).
Un albo che è un vuoto contenitore di belle immagini; una storia dimenticabile, che alla serie non aggiunge né toglie alcunchè.
Insomma, routine. Proprio quella routine che tanto si voleva evitare. E per di più con l’ aggravante della presenza di Sclavi, dal quale ci si aspettava una redenzione e che invece ci ha rifilato un lavoretto superficiale, inconsistente, carico di manierismi e déjà-vu.
E’ pur vero che la maestria e la classe di Tiziano riescono di tanto in tanto ad emergere anche in un qualunque “Ascensore per l’ inferno”: la leggibilità, il taglio cinematografico e la sfrenata surrealtà non mancano e ci riportano alla mente il Dylan che fu.
In “Il tornado di valle Scuropasso” Sclavi scriveva:
“C’ è chi muore a novant’ anni con la penna in mano e chi scrive un libro solo e poi basta.
Oppure c’ è chi scrive alcuni buoni libri e poi non si accorge che la fonte si è inaridita e continua lo stesso a scrivere. Stronzate.”

A questo punto c’ è da sperare che la fonte di Tiziano non si sia inaridita_

V.M.-vietato ai minori-
V.M.since1986
 
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jackrob
view post Posted on 9/9/2007, 18:33




a me non è piaciuto questo numero...
 
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enigmi
icon7  view post Posted on 1/6/2010, 16:43




il più bell' dylan dog che abbia mai letto!!!!!!!!!!!!!!!
 
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2 replies since 28/6/2007, 23:33   315 views
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